Da più di un anno il tuo bambino continua a sorprenderti con qualcosa di nuovo e, in questo periodo, lo farà probabilmente spesso con le parole. Il suo vocabolario continua infatti a ampliarsi e il bimbo è già in grado di formulare delle frasi composte da un’unica parola. Ad esempio, enfatizza una parola dandole l’intonazione di una domanda o utilizza un timbro di voce forte per avanzare una richiesta chiara. Inoltre, ti mostrerà sempre più aspetti del proprio carattere. Alcuni bambini di questa età sono già infatti dei veri e propri intrattenitori e adorano essere oggetto dell’attenzione di un vasto pubblico. Altri, invece, risultano timidi, preferiscono nascondersi dietro ai genitori e hanno bisogno di un po’ di tempo per prendere confidenza. Alcuni fanno amicizia velocemente e senza alcuno sforzo, mentre altri preferiscono giocare da soli. Proprio come noi adulti, anche i bambini risultano molto diversi tra loro!
Anche gli episodi caratterizzati da emozioni forti e travolgenti non si presentano in tutti i bambini con la stessa intensità. Tuttavia, quasi tutti i bambini evidenziano determinate «reazioni di sfida» durante la cosiddetta «fase di autonomia», che rappresenta una parte fondamentale dello sviluppo della personalità. E spesso gli scoppi d’ira servono anche a scaricare il loro stress e altre emozioni accumulate. Spesso la situazione in cui si verifica lo sfogo ha poco a che fare con la reazione in sé. Anziché sopprimerli, è importante lasciare spazio e guidare anche tali sentimenti, per quanto non siano ovviamente sempre facili da gestire. In questo modo il bambino impara ad accettare tali sentimenti come un tipo di reazione naturale e, con il tempo, sarà anche in grado di gestirli. Ad alcuni bambini aiuta avere uno sfogo per la loro rabbia, come, ad esempio, prendere a pugni un cuscino o gridare. In alternativa, individua un angolo della stanza in cui il bambino può gettare qua e là i peluche in tutta sicurezza. Durante la fase di sfida, molti genitori sono anche costretti a confrontarsi con consigli non richiesti o pareri critici provenienti da familiari e conoscenti, ma anche da perfetti sconosciuti, ad esempio mentre fanno la spesa. È sicuramente più facile a dirsi che a farsi, ma è meglio lasciarsi scivolare addosso tutti questi commenti. Stai facendo del tuo meglio e ogni bambino ha di questi sfoghi, che risultano del tutto normali e non dicono nulla sulle tue capacità educative. Tuttavia, qualora tu ti senta molto sotto pressione oppure stressata, non esitare a chiedere consiglio a uno specialista.
Sebbene molti neonati abbiano degli occhi molto chiari, non in tutti i bimbi gli occhi rimangono a lungo di questo colore. Solo durante il secondo anno di vita è infatti possibile stabilire il colore degli occhi del tuo bambino. Anche se le sfumature del colore possono ancora cambiare, il colore di base è ora quello definitivo. Per inciso, circa il 90% delle persone al mondo ha gli occhi marroni, mentre il restante dieci percento si suddivide tra occhi di colore blu, grigio e verde. Quest’ultimo è considerato il colore degli occhi più raro in assoluto ed è presente solo in circa il due percento della popolazione mondiale.
Il tuo bambino parla sempre di più e presto formulerà anche delle parole da lui inventate. Sono momenti meravigliosi e non è raro che tali creazioni entrino poi a far parte in pianta stabile del lessico familiare, ricordandoci anche a distanza di molti anni il periodo della nostra infanzia. Tuttavia, probabilmente non riuscirai a memorizzare tutte le parole. Potresti quindi creare un quaderno in cui annoterai i termini più curiosi, oppure puoi scriverli in un libro per il tuo bambino o magari anche solo appuntarteli in un elenco che salverai sul tuo cellulare. In questo modo potrai annotarti velocemente ogni nuova parola buffa che verrà creata.